martedì 28 dicembre 2010

sabato 18 dicembre 2010

Corso ISTRUTTORI GIOVANI CALCIATORI


   
Corso ISTRUTTORI GIOVANI CALCIATORI

LA DELEGAZIONE DI PAVIA COMUNICA CHE I NOSTRI ISTRUTTORI:
ASPA   ANTONINO
BAZZIGALUPPI  PAOLO
DELFRATE  MATTIA
TOSI FABRIZIO

Visto il percorso di studi (85 ore), le tesine, il tirocinio e la verifica finale; sono risultati idonei e potranno pregiarsi della qualifica d’istruttore giovani calciatori.
  
L’Unione Sportiva Cassolese,
RINGRAZIA SENTITAMENTE
I volontari istruttori che si sono così fattivamente impegnati.
Migliorando la qualità della nostra offerta sportiva, ottemperano agli obiettivi prefissati per questa stagione calcistica.

L’occasione è gradita per estendere il mio riconoscimento all’attività che svolgono quotidianamente.
                               Congratulazioni
                                         Luigi Parolo    

sabato 27 novembre 2010

Corso dirigenti F.I.G.C. 1° LIVELLO

Si è svolto a Sesto San Giovanni il
Corso dirigenti F.I.G.C. 1° LIVELLO

l’UNIONE SPORTIVA CASSOLESE

ha frequentato con i Sig.ri: 
CARLO GIULIANI
MATTIA DELFRATE
RICCARDO FELICETTA
LUIGI PAROLO

Gli incontri, hanno una grande importanza dal punto di vista formativo.
Rilevante è stato l’impegno organizzativo da parte della federazione.

Il più sentito RINGRAZIAMENTO ai  nostri dirigenti Volontari per l’impegno proteso all’iniziativa.

L’occasione è gradita per estendere il mio riconoscimento all’attività che svolgono quotidianamente.


Danilo Rovelli

sabato 25 settembre 2010

Carta dei diritti dei ragazzi allo sport






1992 Commissione Tempo Libero dell'O.N.U

1 Diritto di praticare attività motoria. I genitori devono avviare il bambino all'attività motoria per i ben noti vantaggi psicofisici, che non sono più recuperabili se si inizia tardivamente; il bambino può scegliere, sperimentare, cambiare gli sport che desidera. L'U.N.E.S.C.O. raccomanda che almeno un sesto dell'orario scolastico settimanale sia dedicato all'attività motoria, cioè sei ore alla settimana.
2 Diritto di giocare e divertirsi. L'allenatore deve proporre il divertimento, il miglioramento psicofisico e l'educazione come obiettivo finale e non la vittoria, che crea tensione.
3 Diritto di praticare sport in un ambiente sicuro e sano. Cioè igienicamente a norma, con assistenza vicina in caso di infortunio, con a disposizione un telefono in caso di urgenza, senza pressioni agonistiche esagerate o selettive, senza pressioni farmacologiche.
4 Diritto di essere allenato da personale adatto a quella fascia di età e qualificato. Per evitare il rischio di esercizi sbagliati o che arrecano sovraccarico delle strutture in crescita o creano problemi psicologici.
5 Diritto di essere trattato con rispetto. Non è raro sentire l'allenatore che urla o ordina degli esercizi pesanti per punizione od osservare un genitore che sgrida il bambino, invece di incoraggiare e fornire il suggerimento tecnico giusto per migliorare e sdrammatizzare l'eventuale errore con una carezza o altro.
6 Diritto del giusto riposo. Lo studio, la malattia, la crescita richiedono dei carichi di attività motoria diversi a seconda dei periodi e le pause giuste, gli allenamenti troppo frequenti vanno ridotti e i riposi non devono essere ripresi come una colpa.
7 Diritto del controllo della salute. La competizione va riservata ai bambini in perfette condizioni psicofisiche e che lo desiderino, senza pressioni esterne con il rispetto del trattamento adeguato e il tempo giusto di guarigione e riabilitazione dai traumi, della gradualità della qualità e della quantità del carico di lavoro. Obbligatorio il certificato di stato di buona salute fisica per le attività non agonistiche che lo richiedano ed il certificato di idoneità agonistica per gli sport agonistici dietro indicazione delle rispettive Federazioni sportive per quanto riguarda l'età di inizio.
8 Diritto di competere con giovani di pari capacità. Bisogna sforzarsi di praticare sportiva fra gruppi non solo omogenei per età cronologica ma anche per età ossea o maturità puberale, per avere le stesse probabilità di divertimento e di successo. Per gli sport di contatto l'attività deve essere anche in considerazione del peso.
9 Diritto di pari opportunità. Tutti i bambini devono poter giocare, senza far panchina, senza tenere conto del risultato agonistico, che sarà ricercato più avanti nel tempo.
10 Diritto di non essere sempre un campione. Non sempre il bambino può essere un campione o continuare ad esserlo, chi lo è, può esserlo anche solo per un periodo, e deve sapere che pratica sport per i vantaggi che arreca e per divertirsi, perché solo uno su quarantamila sarà un campione anche nella vita futura come professionista.

Erogazioni pubbliche percepite