Il Codice Etico dell’A.S.D. Unione Sportiva Cassolese ,
è un documento approvato dal Consiglio, in cui sono racchiusi i valori e i principi in cui la Società si riconosce e che sono vincolanti per tutti coloro, sia su base volontaristica che professionistica, che operano per il club stesso, nell’ambito delle rispettive competenze ed in relazione al proprio ruolo.
PREMESSA
L'obiettivo del Codice è di garantire il rispetto dei valori fondamentali dello sport in un ambiente in cui essi possano trovare naturale e adeguata espressione: esso individua pertanto una serie di norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti quelli che operano nell'ambito U.S. Cassolese, in considerazione delle rispettive competenze ed in relazione alla funzione svolta.
L’adozione del presente Codice Etico è espressione della volontà della Società di promuovere, uno standard elevato di professionalità nello svolgimento delle prestazioni sportive e nell’esercizio di tutte le sue funzioni. Si rimanda alla Commissione Disciplina lo scopo di vigilare sul rispetto delle norme presenti in questo codice, ed le eventuali sanzioni per i trasgressori
AMBITO DEL CODICE ETICO
I principi e le disposizioni del presente Codice etico costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi generali di lealtà, correttezza e diligenza che dovranno accompagnare tutte le attività in ambito societario a pena dell'applicazione delle adeguate sanzioni disciplinari in caso d’inosservanza.
DESTINARI DEL CODICE ETICO
Tali principi e le disposizioni del Codice, oltre che per allenatori, giocatori, genitori e
accompagnatori per i quali valgono le regole più sotto specificate, sono vincolanti per tutti quelli che sono legati all’U.S. Cassolese da qualunque tipo di rapporto, inclusi sponsor, tifosi e tutti i collaboratori nell'interesse della Società anche ad attività semplicemente collaterali. La società s’impegna di darne massima diffusione con tutti i canali informativi che ritiene più consoni per tale fine.
PRINCIPI GENERALI
1. Le disposizioni del presente Codice integrano le leggi civili, penali e amministrative con lo
scopo di indirizzare i comportamenti dei destinatari verso i principi di lealtà e correttezza.
Esse si richiamano al Codice europeo di etica sportiva approvato dai ministri europei dello
sport alla conferenza di Rodi nel maggio 1992.
2. Nell’ambito della loro attività, tutti sono tenuti a rispettare le leggi vigenti, la normativa
sportiva applicabile, il Codice Etico e i regolamenti interni. In nessun caso il perseguimento
dell’interesse dell’ U.S. Cassolese può giustificare la loro inosservanza.
3. Tutte le attività sociali devono essere compiute conformemente alle norme statutarie e del
presente codice, con impegno e consapevolezza delle proprie azioni.
4. U.S. Cassolese s’impegna affinché al suo interno si crei un ambiente sereno in cui tutti
possano agire nel rispetto dei principi e dei valori etici condivisi, e non tollererà nessuna
forma d’isolamento, sfruttamento o molestia per qualsiasi causa di discriminazione in base
all’età, al sesso, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche e alle
credenze religiose.
5. Valore primario per il settore giovanile dell’ U.S. Cassolese è la promozione dei valori
positivi, con la consapevolezza che il buon esempio ai giovani è la più immediata forma di
educazione al rispetto reciproco.
6. U.S. Cassolese richiede il massimo impegno per preservare la salute psicologica e fisica dei giocatori: a tal fine essa ribadisce il proprio sforzo al fine di scongiurare la pratica del
doping, l’ abuso di sostanze stupefacenti e dei comportamenti che possono implicare, anche
indirettamente, lo sfruttamento commerciale dei ragazzi.
7. Tutti dovranno avere un aspetto dignitoso, usare un linguaggio appropriato ed educato,
evitando prese in giro, derisioni, bestemmie e parole fuori luogo.
8. Nessuno può abusare del proprio ruolo o agire a danno della società per un proprio interesse personale.
9. Nessuno può tenere comportamenti che, essendo contrari ai principi ispiratori del presente
codice, possano ledere in qualsiasi modo l'immagine dell’U.S. Cassolese.
10. Comportamenti difformi da quelli espressi o indicati dai principi di cui al presente codice o
da esso consigliati possono costituire infrazione disciplinare sanzionabile.
11. Tutte le attività della Società dal punto di vista gestionale devono essere ispirate alla
massima correttezza, trasparenza e legittimità formale e sostanziale. La Società adotta,
garantendone un’efficace attuazione, un modello di organizzazione, gestione e controllo
idoneo a prevenire comportamenti illeciti.
12. La Società, e tutte le persone facenti parte, si impegnano a non compiere alcun atto diretto
ad alterare artificiosamente lo svolgimento o il risultato di una gara o ad assicurare a
chiunque un indebito vantaggio nelle competizioni sportive. La Società si impegna a non
intrattenere alcun rapporto con soggetti che non operino nel rispetto delle norme e dei
principi espressi nel presente Codice Etico.
13. la Società si impegna a promuovere azioni volte a diffondere una sana cultura sportiva nella condivisione delle insite finalità educative, formative e sociali. A sostenere iniziative rivolte alla diffusione dello sport per tutti, ad ogni livello, per qualunque categoria valorizzandone i principi etici, umani ed il fair play anche attraverso campagne di comunicazione, diffusione di materiale educativo e opportunità formative.
14. Ogni Collaboratore si impegna a garantire, anche attraverso un costante aggiornamento, che la propria qualificazione sia adatta al ruolo assegnato, e comunque adatta ai bisogni dei
giovani
15. La pratica dello sport non deve mai impedire al giocatore di ottenere buoni risultati sotto il
profilo scolastico; insieme alla famiglia ed alla scuola, la società si impegna in un ruolo
attivo nell'educazione dell'individuo.
PRINCIPI PER I GIOCATORI
16. La pratica dello sport è prima di tutto divertimento: ai giocatori è richiesto di rispettare lo
spirito del gioco e di giocarlo nel rispetto delle regole.
17. I giocatori devono riconoscere l'impegno dell'arbitro e rispettarne le decisioni. E' vietato
discutere Con l'arbitro in relazione ad una decisione: domande e richieste di spiegazioni
all'arbitro possono essere rivolte dal capitano e dagli allenatori.
18. I giocatori sono tenuti a tenere sotto controllo le proprie reazioni e a giocare con
autocontrollo.
19. Il buon giocatore gioca con impegno, cercando di dare il massimo alla sua squadra, alla sua società e al suo sport.
20. Essere un buon sportivo significa saper applaudire le buone giocate anche se fatte da un
avversario.
21. I giocatori avversari meritano sempre rispetto: essi condividono la passione per il nostro
sport, senza di loro non potrebbe esserci la partita.
22. È necessario comportarsi con gli avversari come vorremmo che loro si comportassero con
noi: atteggiamenti arroganti, antisportivi o eccessivamente aggressivi sono sbagliati.
23. Vincere e perdere sono parti del gioco: i giocatori dell’ U.S. Cassolese vincono con umiltà e senza mortificare l'avversario, quando perdono, lo fanno con dignità e rispetto.
24. Alla fine della partita, comunque sia andata, è bene ringraziare gli avversari e l'arbitro.
25. Nello sport di squadra tutti gli elementi sono importanti e vanno incoraggiati al
miglioramento: è vietato criticare eccessivamente un compagno per errori di gioco o
criticare pubblicamente l'allenatore per le scelte tecniche.
26. I giocatori si devono allenare con la massima continuità possibile, cercando di essere
presenti agli allenamenti, ascoltando l'allenatore e collaborando con tutti gli elementi della
società.
27. I giocatori devono mantenere uno stile di vita adeguato alla pratica sportiva. Devono
controllare la propria alimentazione e evitare tutte quelle abitudini poco consone allo sport.
28. I giocatori dell’ U.S. Cassolese, in campo e fuori, rappresentano la propria squadra, la
propria Società e il proprio sport: è sanzionabile ogni comportamento illecito, indecoroso o
che possa comunque ledere l'immagine della società, sia in campo che fuori.
PRINCIPI PER I GENITORI E GLI
ACCOMPAGNATORI DEI GIOCATORI
29. I ragazzi giocano per il loro divertimento, non per quello dei genitori.
30. I ragazzi vanno sempre incoraggiati a rispettare le regole del gioco.
31. I genitori aiutino la società a insegnare che un comportamento corretto in campo è
importante quanto una vittoria: il risultato di una partita non deve essere fonte di delusione.
32. I ragazzi vanno incoraggiati a migliorare le proprie qualità e le proprie abilità nel rispetto
dello sport che praticano.
33. I genitori dovrebbero dare il buon esempio nell'apprezzare le buone giocate di tutte le
squadre in campo.
34. È vietato e costituisce un grave errore il ridicolizzare, l'umiliare o comunque il disprezzare
un giovane giocatore per un errore di gioco o per una sconfitta.
35. È sbagliato enfatizzare l'importanza della vittoria nei confronti dei ragazzi.
36. È sbagliato forzare un giovane a giocare: se vorrà giocare lo farà quando ne sentirà la voglia, anche attraverso l'incoraggiamento dei genitori.
37. È compito dei genitori sforzarsi di prevenire l'uso di forme verbali sconvenienti e scurrili,
dando l'esempio ai propri figli.
38. È compito dei genitori riconoscere il valore e l'importanza degli allenatori e degli arbitri: è
vietato mettere in discussione il loro operato o la loro onestà pubblicamente o di fronte ai
giovani.
39. I genitori sono richiesti di cercare di capire il valore e le buone qualità del gioco di squadra,
riconoscendosi nei valori del gioco e supportandoli.
40. Il contributo dei ragazzi alla società ed al gioco è di fondamentale importanza: i genitori
devono esserne consapevoli ed orgogliosi.
PRINCIPI PER GLI ALLENATORI
41. Gli allenatori devono essere consapevoli del potere che esercitano sui giocatori e del proprio ruolo di esempio: è vietato ogni comportamento inadeguato a tale ruolo o discriminatorio.
42. L'allenatore deve lavorare per creare un ambiente armonioso all'interno della squadra: è
opportuno impedire comportamenti aggressivi o disgreganti al suo interno.
43. I comportamenti positivi dei giocatori, in campo e fuori, vanno sempre riconosciuti ed
evidenziati.
44. I giocatori devono essere incoraggiati al rispetto dei loro compagni e di sé stessi come
individui indipendentemente dal loro livello di gioco.
45. I giocatori devono essere incoraggiati al rispetto degli arbitri: l'allenatore deve essere il
primo a non protestare per le loro decisioni, a non discutere con loro e a riconoscerne
l'impegno.
46. I giocatori devono essere incoraggiati al rispetto delle regole, che sono accordi consensuali
per poter giocare: l'allenatore deve insistere sul gioco corretto e sulla disciplina, censurando
comportamenti scorretti.
47. È necessario avere pretese ragionevoli in termini di impegno e partecipazione, cercando di mantenere il giusto equilibrio nell'assegnare compiti ed allenamenti in considerazione
dell'età, dell'esperienza, delle capacità e delle condizioni fisiche e psichiche dei giocatori.
48. L'allenatore deve mantenere un linguaggio consono all’ ambiente in cui opera.
49. L'allenatore deve scoraggiare l'uso di sostanze dopanti od illecite, nonché l'abuso di quelle
lecite.
50. La diagnosi ed il trattamento degli infortuni sono un problema medico, di conseguenza gli
allenatori devono fare in modo che vengano trattati da personale qualificato. Affidare
giocatori a personale non qualificato o peggio ancora formulare personalmente diagnosi o
consigliare terapie è un comportamento da evitarsi.
IN PARTICOLARE PER LE GIOVANILI
51. Gli allenatori delle squadre giovanili agiscono anche in vece dei genitori ed hanno la
responsabilità dei ragazzi: ad essi sono pertanto richieste attenzioni maggiori di quelle
richieste agli allenatori dei ragazzi maggiorenni.
52. Evitare l'eccessiva specializzazione dei ruoli: negli anni della formazione è opportuno che
l'allenatore si concentri sull'abilità generale nel gioco e sull'accettazione delle regole dello
sport.
53. L'allenatore dovrebbe prefiggersi dei traguardi realistici senza spingere eccessivamente i
giovani verso la competizione tipica degli adulti.
54. L'allenatore deve essere di esempio: i giovani hanno bisogno di un allenatore che rispettano.
55. Gli elogi meritati sono incoraggiati, è invece vietato umiliare ridicolizzare o insultare un
giocatore per un errore di gioco o una partita persa.
56. Gli allenatori devono sforzarsi di insegnare che le regole del gioco vanno sempre rispettate
ed insistere sulla lealtà e sulla correttezza.
57. È opportuno che tutti i giocatori a disposizione abbiano la possibilità di giocare.
58. È compito dell'allenatore far si che i ragazzi siano orgogliosi della loro squadra, della loro
società e degli sforzi fatti nel corso della stagione.
PRINCIPI PER GLI SPETTATORI
59. Gli spettatori sono una parte determinante dello spettacolo che può essere offerto da una
partita , è bene che si ricordino sempre i motivi per cui amano questo sport.
60. È vietato usare un linguaggio offensivo verso gli avversari, il loro tifosi o l'arbitro.
61. Le giocate degli avversari vanno pure applaudite quando lo meritano.
62. Gli avversari vanno sempre rispettati: condividono lo spirito del gioco e senza di loro non ci
sarebbe partita.
63. Siate orgogliosi della vostra squadra e incoraggiatela sempre.
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